IMMERSIONI ALLE BAHAMAS

IMMERSIONI ALLE BAHAMAS

Isole Abaco, Great Abaco | Bahamas – agosto 2016
Quale isola scegliere?

Nell’agosto del 2016 abbiamo trascorso una settimana in uno dei paradisi esotici più incredibili al mondo: le Bahamas.
Parlando di questo arcipelago bisogna effettuare una distinzione tra le isole più conosciute e battute dal turismo di massa – Nassau, Bimini e Grand Bahama – e le Out Islands, angoli incontaminati e selvaggi – Abaco, Exuma, Eleuthera, Andros, Long Island, San Salvador, Cat Island.
Ho constatato già in fase organizzativa quanto le Bahamas fossero perfettamente strutturate per i turisti interessati a relax, tintarella e divertimento, ma non altrettanto – per quanto riguarda le Out Islands – per gli appassionati di subacquea.

La capitale Nassau e le altre isole più conosciute, Bimini e Grand Bahama, sono prese d’assalto dagli americani, oltre che dai turisti provenienti da tutto il mondo; sono collegate via aereo e traghetto con Miami e Fort Lauderdale, in Florida, e offrono ai visitatori alti standard e tutti i comfort di una vacanza di lusso. I centri diving non mancano e girano a pieno regime tutto l’anno. Se si vogliono fare immersioni tutti i giorni e si è interessati alla pratica della pasturazione degli squali, queste sono le isole giuste.
Bisognerà tuttavia mettere in conto l’affollamento di alcune spiagge, il rumore assordante della musica disco nei beach club e le moto d’acqua che sfrecciano nelle lagune cristalline, elementi lontani anni luce dal nostro ideale di isola tropicale.

LE OUT ISLANDS

Treasure Cay Beach, Great Abaco

Abaco, Exuma, Eleuthera, Andros, Long Island, San Salvador, Cat Island: se si è alla ricerca di spiagge deserte, uno dei mari più spettacolari al mondo e il totale isolamento, è su una di queste isole che deve ricadere la scelta. Le Out Islands si raggiungono in aereo da Miami e Fort Lauderdale via Nassau o Grand Bahama, oppure in traghetto con tragitti molto più lunghi e articolati.
Tuttavia, se al soggiorno al mare si vuole associare l’attività subacquea, è necessario documentarsi con il dovuto anticipo.
I fattori da considerare sono due: la stagione e il numero di centri diving presenti sulle isole.
La stagione | Andare ai Caraibi nella nostra estate significa essere a ridosso dell’inizio della stagione degli uragani; i mesi clou sono settembre e ottobre, ma si è potenzialmente a rischio a partire da giugno fino a novembre. In caso di maltempo o di condizioni del mare non ottimali, le attività subacquee vengono sospese.
Noi siamo stati fortunati e ad agosto abbiamo trovato un tempo splendido, ma la seconda metà del mese (dopo Ferragosto) viene considerata bassa stagione e i centri diving fanno partire le barche solo in caso di raggiungimento di un minimo di 4 subacquei.
Il numero di centri diving | Alcune tra le Out Islands delle Bahamas hanno un solo centro diving, che potrebbe non garantire uscite giornaliere o essere addirittura chiuso a partire dalla seconda metà di agosto; è quindi preferibile indirizzarsi su un’isola con più centri in modo da non rischiare di dover rinunciare ad immergersi.

ABACO
La nostra scelta è ricaduta su Abaco, incontaminata ma sufficientemente strutturata per fare subacquea, con 4 centri diving: uno a Marsh Harbour, il principale centro abitato dell’isola, e altri 3 sulle isolette circostanti, Green Turtle Cay, Elbow Cay e Great Guana Cay.
Ci siamo appoggiati a DiveTime Abaco a Marsh Harbour.
Il costo delle immersioni è notevole ed essendo praticamente gli unici turisti su tutta l’isola il secondo giorno abbiamo purtroppo dovuto pagare anche per la terza persona mancante, pena l’annullamento dell’uscita.

Il reef di Great Abaco

I siti d’immersione si trovano nelle vicinanze della costa; la profondità massima si aggira intorno ai 20 metri e la perfetta visibilità unita all’acqua cristallina rende questi tuffi assolutamente godibili anche da chi ha poca esperienza.
Le immersioni alle Bahamas sono conosciute per la quasi certezza di avvistare grosso pelagico, sostanzialmente squali.
Ad Abaco non viene effettuata la pratica della pasturazione, per cui gli squali sono di passaggio e il divemaster conosce i siti nei quali c’è una maggiore garanzia di avvistamento. Si tratta principalmente di squali caraibici, esemplari che possono raggiungere discrete dimensioni e potenzialmente aggressivi, ma che se non disturbati si rivelano innocui.
Abituati alla presenza dei subacquei si lasciano osservare, rimanendo comunque ad una distanza di sicurezza di qualche metro.
L’incontro ravvicinato più adrenalinico lo abbiamo avuto con due squali mamma-figlio che ci hanno tenuto compagnia per tutta l’immersione, lasciandosi fotografare e riprendere, mostrando più curiosità che paura; come dimenticare invece il quasi scontro frontale con un altro esemplare che usciva da una grotta mentre noi stavamo entrando?!

La barriera corallina è intatta, colorata e rivestita di gorgonie giganti che fluttuano nella corrente rendendo il paesaggio sottomarino molto suggestivo; non mancano grotte, anfratti e archi naturali.
Purtroppo non c’è abbondanza di pesce piccolo, manca l’affollamento tipico delle barriere di altri posti del mondo, quel via vai frenetico di carangidi, barracuda e di tutti i piccoli pesci tropicali multicolore, ad eccezione delle cernie: queste ultime sono presenti in abbondanza, talmente socievoli da lasciarsi accarezzare pinneggiando accanto a noi in ogni immersione.

Una socievole cernia

Nel piccolo paradiso di Abaco le giornate trascorrono lentamente, godendosi la bellezza delle spiagge – distese di sabbia bianca come il borotalco – e l’azzurro abbagliante delle lagune che circondano l’isola. Da Casuarina Point a Treasure Cay e Sandy Point, è tutto un susseguirsi di candide spiagge e mare cristallino dalle innumerevoli sfumature di verde, azzurro e blu.

La pasturazione degli squali
Una della attrattive subacquee che hanno reso famose le Bahamas è la pasturazione degli squali, attività tramite la quale questi predatori vengono attirati e letteralmente nutriti tramite esche. La guida “imbocca” gli squali e i subacquei hanno la possibilità di osservare e fotografare a distanza ravvicinata esemplari di diverse specie, spesso anche i temuti e aggressivi squali tigre.
La pasturazione non viene praticata nelle Out Islands, per cui se si è interessati a questa adrenalinica esperienza sarà necessario recarsi a Nassau, Grand Bahama o Bimini.
Il centro diving più strutturato per questo genere di attività è Stuart Cove’s Dive Bahamas a Nassau.

Suggerimenti
Dove dormire | Per il pernottamento consiglio di affittare una casa su Booking.com oppure Homeaway.com, dove si trovano sistemazioni di diversa fascia di prezzo, molte delle quali sono tipiche abitazioni bahamiane direttamente sulla spiaggia o appena nell’entroterra.
Come spostarsi | Abaco è un’isola di discrete dimensioni, dal punto più a nord – Crown Haven – a quello più a sud – Sandy Point – ci sono 170 km. Il principale centro abitato è Marsh Harbour, dove si trovano l’aeroporto, negozi, ristoranti, qualche supermercato e il centro diving; gli altri paesini dell’isola sono semplici agglomerati di case privi di qualunque tipo di servizio. Per spostarsi è necessario noleggiare una macchina, a meno che non si decida di soggiornare direttamente alla Marina di Marsh Harbour. Le isolette di Green Turtle Cay, Elbow Cay e Great Guana Cay si raggiungono in traghetto da Marsh Harbour, su ognuna è possibile pernottare ed è presente un centro diving.
Pasti | Al di fuori dei classici resort con il ristorante interno, le case in affitto sono spesso isolate e lontane dai centri abitati, per questo motivo sono dotate di cucina; a Marsh Harbour è presente un fornitissimo supermercato dove fare scorte di cibo.


Il reef di Great Abaco
Sara nel blu
Caribbean shark
Caribbean shark
Il reef di Great Abaco
Caribbean shark
Sara nel blu
Il reef di Great Abaco
Giocando con una cernia
Il reef di Great Abaco
Il reef di Great Abaco
Sara